I disturbi psicosomatici

Disturbo psicosomatico

Come riconoscere i sintomi

L’intensità e la modalità di reagire agli eventi di vita stressanti possono alterare l’equilibrio psico-fisico creando “terreno fertile” per l’insorgenza di disturbi e/o malattie a carico di vari apparati (intestinale, circolatorio, genitale, muscolare, ecc.)

La caratteristica comune dei disturbi psicosomatici è la presenza di sintomi fisici che inducono a pensare ad una condizione medica generale, da cui non sono invece giustificati così come non sono spiegati dagli effetti diretti di una sostanza o di altro disturbo mentale.
Tali disturbi che si manifestano a carico di più apparati (gastrointestinali, cardiocircolatorio, respiratorio, genitale, muscolare e della pelle), vengono scatenati da dinamiche psico-emotive che si esprimono attraverso il corpo.
I sintomi sono dunque il risultato di situazioni di forte stress, paura, ansia che attivano il sistema nervoso autonomo mantenendolo in uno stato di continua emergenza.

Come si può trattare

L’obiettivo dell’intervento sarà rivolto all’analisi di due componenti:

  • quella sintomatica, favorendo l’elaborazione della situazione attuale che produce stress e disagio e aiutando il paziente ad affrontarla;
  • quella causale, attraverso un cammino più intenso mirato alla comprensione del funzionamento del paziente per mettere a fuoco come certi giudizi, credenze e comportamenti favoriscono lo sviluppo di alcune malattie psicosomatiche.

La terapia cognitivo comportamentale utilizza tecniche tecniche in grado di agire sulla regolazione delle emozioni e dei sintomi fisici percepiti in risposta agli eventi stressanti. Tecniche più usate sono la ristrutturazione dei pensieri negativi e tecniche di rilassamento. 

Disturbi d'ansia e bassa autostima

La TCC per l’ansia mira a ridurre paure e preoccupazioni esagerate e comportamenti di controllo e di evitamento che mantengono questi disturbi.

Per raggiungere questi obiettivi, la terapia si serve di:

  • Interventi psicoeducativi (identificare e fornire una “nuova chiave di lettura del problema”)
  • Ristrutturazione cognitiva (discutere i pensieri che mantengono la sintomatologia ansiosa o le difficoltà relazionali)
  • Tecniche di esposizione (stabilire graduali passi per affrontare l’evento o le situazioni quotidiane che creano emozioni negative)
  • Tecniche di rilassamento (ridurre l’attivazione psicosomatica e stati di tensione che aumentano o mantengono le emozioni negative)

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