I disturbi del sonno
Disturbi del sonno
Come riconoscere i sintomi
Si tratta di disturbi relativi all’inizio o al mantenimento del sonno, specie laddove si riscontra un’alterazione della qualità o della sequenza temporale del sonno.
Tali disturbi sono presumibilmente generati da anomalie dei meccanismi che regolano il ritmo sonno-veglia.
Si suddividono in dissonnie (insonnia, ipersonnia, narcolessia, disturbi del sonno correlato alla respirazione e disturbo del ritmo circadiano del sonno) e parasonnie (disturbi da incubi, pavor nooturnus, sonnambulismo, bruxismo, enuresi notturna): mentre le prime interferiscono con l’inizio o la continuazione del sonno e le seconde riguardano invece un insieme di fenomeni non desiderati prevalentemente legate ai sogni
Come si può trattare
L’obiettivo della terapia cognitivo comportamentale è quello di modificare le idee, convinzioni e atteggiamenti collegati all’insonnia nelle sue varie forme mediante:
- ristrutturazione cognitiva (discutere i pensieri negativi che riducono la qualità e quantità del sonno)
- l’educazione “all’igiene del sonno” (correggere comportamenti che influenzano negativamente il sonno, specie prima di coricarsi)
- tecniche di rilassamento (ridurre l’attivazione psicosomatica e stati di tensione che interferiscono con il sonno)




COVID e sonno: quali conseguenze?
Nell’ultimo anno, durante la pandemia tuttora in corso, c’è stato un aumento delle problematiche legate al dormire.
Le restrizioni ambientali dettate dal Covid e il conseguente isolamento in casa propria hanno portato alcune persone a modificare nel tempo alcune abitudini legate al dormire, sia in termini di quantità di riposo effettivo che in termini di qualità del sonno (sogni, incubi, sensazioni sgradevoli notturne).
Intervenire per tempo su queste abitudini negative può aiutare il paziente a rivedere alcuni aspetti del proprio stile di vita (alimentazione, attività fisica, stress lavorativo, rapporto interpersonali o altro). Inoltre, migliorare l’accettazione delle conseguenze psicologiche e comportamentali prodotte dalla pandemia può aiutare le persone a rivalutare il sonno, inteso come bisogno primario associato al riposo e al benessere individuale, dunque meno contaminato da interferenze esterne.
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